
Una delle domande più gettonate che mi fate, è: “Cosa vedere a Vittorio Veneto?” – La risposta meriterebbe un elenco puntato lunghissimo… quindi, quello che vi suggerisco di vedere oggi è: “Il sacrario delle bandiere a Serravalle”!!
Sicuramente non il classico museo, ma comunque una meta perfetta da inserire in un itinerario alla scoperta di Serravalle (che trovate qui) e di Vittorio Veneto (che invece trovate qui). Perché si sa che la visita di un luogo passa anche per i meandri della sua storia.
Forse non sono la persona più indicata per raccontarvi per bene questo luogo, ma ho fatto ricerche, ho chiesto informazioni a fonti autorevoli e ho letto qualche testo che abita la mia libreria. Quindi, mi sono rimboccata le maniche e, per raccontarvi di questo posto, devo sicuramente fare una piccola digressione. Ma sarò breve. Prometto.

DOVE SIAMO
Per prima cosa, il Sacrario delle Bandiere di Vittorio Veneto si trova in Piazza Foro Boario, nel borgo di Serravalle. Sorge nella piccola chiesa di San Giuseppe, ora sconsacrata.
E’ il luogo di partenza perfetto per scoprire l’antica cittadina di Serravalle; qui infatti ci si trovava fuori dalle mura di cinta della città ed in tempi antichi era il luogo del libero mercato (come riporta l’iscrizione sul monumento in piazza).
Per agevolarvi nella pianificazione di una visita, vi informo che, sotto Piazza Foro Boario trovate un parcheggio a pagamento. Stalli liberi, invece, li trovate nella vicina e comoda Via Cavour.

LA CHIESA DI SAN GIUSEPPE
La chiesa di San Giuseppe, ora sconsacrata, è stata concessa in uso dalla Parrocchia di Serravalle.
Costruita verso la fine del Seicento, per volere di Cecilia Cittolini, nel 1738 viene affidata ai Padri Barnabiti che gestivano il collegio adiacente e che la curano fino al 1810. Successivamente diventò parte integrante dell’Ospedale Civile come piccolo locale esequiale. Con i vari rimaneggiamenti subiti, ora sembra una struttura a sé stante, ma in realtà era parte integrante della struttura esistente all’epoca.
Formata da una sola navata, di pianta rettangolare, possiede anche una piccolissima torretta campanaria e una piccola sacrestia. A fine navata, l’abside è delimitata da un grande arco e il presbiterio è elevato rispetto all’aula.
Il soffitto, è affrescato dal Pajetta.

IL CONTESTO
Per raccontarvi del Sacrario devo darvi un piccolo accenno di storia, quindi eccovi la piccola digressione di cui accennavo qualche riga più su!
- Sappiamo tutti che Vittorio Veneto è importante nella storia locale, nazionale e anche mondiale, perché con la Battaglia di Vittorio Veneto (anche se battaglia effettiva non era), è stata ufficialmente sancita la fine della Prima Guerra Mondiale (raccontata proprio in modo riassuntivo, non me ne vogliano gli appassionati di storia).
- Da questo contesto storico, nel 1968 nasce l’Ordine dei Cavalieri di Vittorio Veneto, una istituzione onorifica italiana che raggruppa tutti gli insigniti dell’onorificenza, nata allo scopo di esprimere la gratitudine della Nazione nei confronti dei combattenti della Prima Guerra Mondiale (che avevano combattuto per almeno sei mesi) e di quelli che avevano ottenuto la Croce al Merito di Guerra in conflitti precedenti. Il titolo veniva conferito dal Presidente della Repubblica (che ha anche il titolo di Capo dell’Ordine) e prevedeva una croce commemorativa e un piccolo vitalizio. Nel Museo della Battaglia a Ceneda di Vittorio Veneto è possibile consultare l’elenco degli insigniti del titolo, nello spazio dedicato al Memoriale dei Cavalieri. Nel 2008, con la scomparsa dell’ultimo decorato, l’ordine è entrato in quiescenza.
- Nel 1970, nasce anche l’Associazione Nazionale Cavalieri di Vittorio Veneto, che riuniva tutti gli insigniti del cavalierato, nata per diffondere tra i cittadini l’amore per la Patria e mantenere vivo il ricordo della Prima Guerra Mondiale. Inizialmente la sede era Rapallo, ma poi trasferita nella sede municipale di Vittorio Veneto, ovviamente per il suo valore simbolico. Anche questa associazione, con il tempo, ha perso tutti i suoi componenti, eccetto il Comune, divenendo in quiescenza. In occasione della commemorazione del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, la Consulta delle Associazioni d’Arma di Vittorio Veneto ha ricostituito l’Associazione. Nel 2021, una modifica statutaria, ha ribadito che la Presidenza Nazionale è a Vittorio Veneto, come volevano i soci originari, che la condivisione di principi di patriottismo e solidarietà restano i valori cardine dell’associazione e sono state anche apportate le modifiche necessarie per “svecchiare” l’associazione – “Associazione Nazionale Cavalieri dell’Ordine di Vittorio Veneto – Victoria Nobis Vita – Ex Combattenti della Guerra 1915-1918”. L’associazione ha anche il compito di custodire (e nelle occasioni, anche di scortare) il Gonfalone originario dell’Associazione.
Digressione finita, ma era doverosa per darvi un minimo di inquadramento sia storico, sia istituzionale.

IL SACRARIO
Ma veniamo a noi, con il racconto del bellissimo Sacrario delle Bandiere. Sarà che io sono veramente fiera di essere Italiana e soprattutto Vittoriese, ma questo luogo, trasuda di storia, di sacrifici e di passione. E potete sentirlo, ammirando il contenuto.
Il 4 giugno 2011 viene formalmente inaugurato il Sacrario delle Bandiere, nato con lo scopo di riunire in un unico luogo della memoria le testimonianze storiche come, labari, gonfaloni e vessilli, rappresentanti le varie associazioni d’arma che hanno fatto la storia del nostro Paese, da lasciare in eredità alla città, ma soprattutto come spazio per rendere memoria e rispetto a quanti servirono la Patria.
La collezione più sostanziosa riguarda i vessilli delle varie sezioni dei Cavalieri dell’Ordine di Vittorio Veneto. Man mano che venivano a mancare i propri ordinati, le varie sezioni spedivano i loro alla sede Nazionale, cioè presso il Comune della Città.
A questi si sono poi aggiunti labari, gagliardetti e bandiere di diverse categorie d’Arma e non solo.
Le cose essenziali da ammirare sono:
- l’importante gonfalone dell’Associazione Nazionale “Cavalieri dell’ordine di Vittorio Veneto – Victoria Nobis Vita – ex Combattenti Guerra 1915-18”
- il vessillo dell’Istituto “Nastro Azzurro – Sezione di Vittorio Veneto MOVM Alessandro Tandura”
- il gagliardetto ricamato a doppio nastro delle “Donne di Vittorio ai prodi combattenti”
- la bandiera storica dell’Associazione Nazionale “Combattenti e reduci” della sezione di Vittorio Veneto che mi ha lasciato veramente il segno, perchè si vede che è vissuta.
- la scultura in bronzo che riporta il bollettino della vittoria firmato al Generale Diaz
- il Tricolore della missione in Afghanistan, donata dal comandante del 7° reggimento Alpini, in memoria di tutti i caduti in “Missioni di Pace”
- il registro dei caduti/dispersi in Russia
Una menzione a parte per altre due componenti essenziali di questo luogo:
- il Crocifisso Ortodosso. Il tenente medico vittoriese Alfonso Palatini, trovò questo crocifisso durante la campagna di Russia in una chiesa semidistrutta e decise di portarlo con sé nel rientro in Italia. In collaborazione con il nostro Seminario vescovile, è stato predisposto il restauro per poi essere esposto nei pressi dell’abside del Sacrario. Bellissimo e mistico!
- la sala dei Cavalieri di Vittorio Veneto, originari proprio della città, che è stata allestita nella sacrestia. E’ presente l’elenco completo in ordine alfabetico con data di nascita ed indirizzo di tutti i cavalieri. Questo elenco ogni volta che lo vedo mi fa sorridere perchè è una sorta di epanalessi: “I cavalieri di Vittorio Veneto, di Vittorio Veneto”. Nella sala ci sono tantissimi altri ricordi, soprattutto legati alla Città e anche un piccolo spazio dedicato alle Medaglie d’Oro al Valor Militare, legati alla città di Vittorio Veneto, tra i quali ci tengo a ricordare Alessandro Tandura, il primo paracadutista in azione di guerra e Camillo de Carlo, il padre di tutti gli 007 italiani.

INFO UTILI PER LA VISITA
L’apertura è a cura dei volontari delle varie Associazioni d’Arma della Consulta, quindi c’è sempre qualcuno che vi può dare qualche indicazione e raccontare qualche aneddoto. Io per esempio sono andata quando l’apertura era a cura dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia – Sezione di Vittorio Veneto, MOVM Alessandro Tandura e ne sono uscita con grandi aneddoti sui paracadutisti.
L’entrata è libera, ma potete comunque lasciare un’offerta.
Trovate il Sacrario aperto nelle seguenti giornate:
- tutti i lunedì mattina dalle 9.00 alle 12.00
- ogni prima domenica del mese dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00 in occasione del mercatino dell’antiquariato
- durante le festività nazionali
- su richiesta
Maggiori info le potete trovare sulla pagina Facebook del Sacrario delle Bandiere.
Spero di avervi invogliato a visitare questo luogo, che per molti risulta ancora sconosciuto. E come sempre, lasciatemi un commento se ci siete stati per farmi sapere come vi è sembrato!
Un ringraziamento a Davide Sommavilla che si è adoperato per farmi visitare questo luogo e ai signori Ferruccio e Danilo che erano di turno per l’apertura e che si sono rivelate preziosissime fonti storiche!

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